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Origine della Parrocchia
Origine della Parrocchia
(tratto da: Cenni monografici su Pianfei di Giovanni Tonelli - Ist Grafico Bertello)
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Descrizione
Fu presumibilmente nel secolo XVI che la popolazione di Pianfei cominciò ad assumere importanza numerica. Essa dipendeva dalla parrocchia di Villanova ma data la distanza, i fedeli, nella seconda metà del 1500, eressero una rustica chiesetta. Quella chiesetta occupava l’ area dell’attuale presbiterio ed era primitiva e semplice, mancava di pavimento e di tetto ed era fornita di una piccola cappella diroccata dove si celebrava in caso di maltempo. Col crescere della popolazione si rese forte la necessità di avere un sacerdote stabile; la distanza dalla parrocchia e la difficoltà di comunicazioni con essa, creavano gravi inconvenienti specie nei mesi invernali. Molte persone dovettero morire senza gli invocati Sacramenti, alcuni neonati rimasero privi di battesimo e quando c’era la neve, erano enormi le difficoltà di trasporto dei cadaveri a Villanova per la sepoltura. In una esposizione di tali casi fatta alle autorità ecclesiastiche nel 1579, si legge tra l’ altro come:” Essendo mancata in puerperio la moglie di Gio. Lorenzo Bongioanni che non è stata confessata, e stette due giorni che non si potè portare alla sepoltura a Villanova per le nevi et si fece grande spesa a farla portare, oltre che parte di quelli che aiutarono a portare si ammalarono e ne morì” E così per fare una sepoltura morì della gente! E’ quindi naturale che le genti della zona di Pianfei si preoccupassero di avere una parrocchia per conto loro. Ne iniziarono le pratiche presso le autorità della Chiesa nominando loro procuratori Simone e Sebastiano Bongioanni, Aycardo Viglione e Gio. Luca Musso. La procura fu stesa da messer Sebastiano Cariato, notaio Ducale di Margarita, il 18 gennaio 1579 in Pianfei, sopra la fina della Villa, dove si dice Pianfei, cioè nella cappella di detto Pianfei, alla presenza del Rev.mo Gio.Battista de’ Antonietis di Calusio, abitatore della città d Torino, Cappellano a detta cappella”. I procuratori si misero al lavoro e quattro anni dopo Mons. Gerolamo Scarampi, vescovo di Campania e visitatore Apostolico, con atto in data 17 mrzo 1583, steso nella foresteria del convento delle suore cistercensi di Pogliola, erigeva in Parrochia l’ umile chiesetta di Pianfei. La parrocchia ha per patrono S Giovanni Batista e si ottiene per concorso. Il parroco ha l’ obbligo perpetuo di offrire , vestito di cotta e stola, al parroco di Villanova, il giorno di S Caterina, all’ offertorio della messa solenne, una torcia come segno di filiale riconoscenza. La popolazione di Pianfei cominciò a restaurare e riattare la sua chiesetta e nel 1600 la ampliò. Ben presto però anche l’ ampliamento si rivelò insufficiente all’ accresciuta popolazione, finchè ottenuta da Vittorio Amedeo II la facoltà di espropriare una porzione di suolo pubblico, la comunità di Pianfei decise di porre mano alla costruzione dell’ attuale chiesa. Il 16 luglio del 1720 si iniziarono i lavori che durarono fino al 1791, anno in cui l’ edificio fu completato così come si vede attualmente. I parrocchiani si sobbarcarono ad ogni sacrificio e fatica tanto che, come si narra, uomini, donne e giovinetti validi facevano catena dal sottostante fiume Pesio fino al cantiere passando di mano in mano le pietre occorrenti all’ edificio. Molto cooperò all’ edificazione il Rev. Don Gio. Bartolomeo Muratori, da Torre Mondovì, che resse la parrocchia come priore dal 1783 al 1815 e che ebbe quindi la consolazione di veder l’ opera terminata. L’ effige ad olio di questo priore si vede nella sacrestia della chiesa, ritratto mentre tiene tra le mani il disegno della pianta della costruzione. Il disegno è dell’ architetto Goletti; la chiesa è a croce greca, con tre navate e lo stile è il barocco piemontese. Bellissima la facciata in mattoni e grazioso il bel campanile che s’ innalza bianco e snello verso il cielo. Splendido l’ organo di squisita fattura costruito su disegno del Pozzo. Il Rev. D. Antonio Bruno da Monmbasiglio, prevosto dal 1899 al 1922, a proprie spese fece dorare i capitelli e curò altre ornamentazioni.
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La Parrocchiale di San Giovanni Battista
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